martedì 26 marzo 2013

Abolito il segreto bancario per i comuni mortali: privacy addio, ecco cosa saprà lo Stato di noi

Perché per i comuni mortali? Ovvio: i grandi patrimoni sono all’estero, nei paradisi fiscali, proprio per evitare “fastidiose” intrusioni da parte del Fisco italiano. Che invece ora potrà ficcare il naso nei nostri conti correnti. Ecco come e con quale obiettivo.

Manca soltanto la firma del direttore dell'Agenzia delle Entrate sul provvedimento. Poi saluteremo definitivamente la nostra privacy bancaria. In nome della lotta all'evasione, tutte le spese effettuate con la carta di credito finiranno all'anagrafe tributaria.

Lo Stato, così, avrà accesso a tutti i dettagli della nostra vita privata, compresi quelli più insignificanti.

Dopo l'ok delle Entrate resterà un dubbio da sciogliere sulla modalità di trasmissione dei conti scudati. Non si è deciso se chiedere una trasmissione a saldo zero, oppure obbligare anche all'indicazione dei saldi.

COSA VI SPIERANNO - Ma l'elenco dei movimenti che andranno all'anagrafe tributaria è molto ampio. Non si tratta soltanto dei movimenti della carta di credito.

Nell'occhio del Fisco ci sarà anche il conto corrente, il conto deposito titoli e obbligazioni, il conto di deposito a risparmio libero o vincolati, la gestione patrimoniale, i buoni fruttiferi postali, azioni, le cassette di sicurezza, i bancomat, i contratti derivati, le garanzie, i crediti, i finanziamenti, i fondi pensione, le partecipazioni, i prodotti assicurativi, l'acquisto di vendita di oro e metalli preziosi e chi più ne ha più ne metta.

Un'infinita sequela di dati a piena disposizione del Fisco e dello Stato, lo stesso Stato che però non ha ancora mosso un dito in nome della trasparenza dei bilanci della cosa pubblica, che non ha ancora mosso un dito in nome della trasparenza dei bilanci dei partiti politici e di come gli stessi partiti utilizzano i vari rimborsi di cui godono.

La legge di Monti - come detto - e questo è uno dei punti più controversi - anche gli accessi alle cassette di sicurezza saranno monitorati dall'anagrafe tributaria.

Gli intermediari finanziari, a cui spetterà il compito di trasmettere le informazioni, faranno partire i dati dal 2011. E con essi il saldo attivo o passivo che sia sul depisoto dei titoli e di tutte le operazioni registrate sul conto corrente.

Quello che una volta era il segreto bancario viene smantellato, distrutto, soppresso in nome della lotta all'evasione fiscale.

Ora siamo ai dati di partenza: dopo la firma di Attilio Befera nascerà l'anagrafe tributaria ideata con la legge 214 del 22 dicembre 2011, ideata dal governo di Mario Monti e dai suoi tecnici.

INCOMPATIBILITA' REDDITUALE - Tutti i dati verranno incrociati, e anche con l'ausilio del redditometro l'obiettivo è far emergere tutte le situazioni reddituali di incompatibilità rispetto ai dati finanziari forniti.

Un occhio di particolare riguardo sarà puntato su chi sta svolgendo un'attività soggetta agli studi di settore e non risultarenno non in linea con quanto stimato da Gerico.

L'incognita sull'utilizzo dell'anagrafe fiscale è relativa ai problemi che potrebbero realizzarsi in relazione ai periodi di imposta 2009-2010, anni in cui opera il nuovo redditometro ma senza l'ausilio delle nuove comunicazioni periodiche dei dati di natura finanziaria.

Fonte: http://ilsapereepotere.blogspot.it/2013/03/abolito-il-segreto-bancario-per-i.html?m=1

domenica 24 marzo 2013

Deciso per maggio il prelievo forzoso anche per l’Italia



24 marzo 2013- Jeroen Dijsselbloem, Presidente dell’Eurogruppo, ha categoricamente smentito che una misura così drastica possa essere attuata fuori dai confini di Cipro, Paese per il quale un intervento del genere risulta invece "inevitabile".
Nonostante le rassicurazioni ufficiali, montano le polemiche. Ad accenderle ci ha pensato Jörg Kramer, capo economista di Commerzbank, che in un'intervista al quotidiano Handelsblatt ha suggerito di introdurre in Italia un prelievo forzoso di addirittura il 15% su depositi e titoli per azzerare il debito pubblico.
Il prelievo sarebbe un’operazione a garanzia del prestito che l’Ue erogherà all’Italia, Nelle stanze del Palazzo tutto parrebbe deciso: un prelievo forzoso a maggio dal 6,8 al 9, 9%. Lo Stato italiano incasserà 130 miliardi, proprio a cifra che il Paese dovrà versare al MES entro giugno.

Commento personale: Al momento che scrivo non si può sapere se la notizia resta confermata oppure è solo una voce ma fossi in voi io prenderei precauzioni.

Marco

ECCO UN ALTRO MOSTRO EUROPEO: ELA, EMERGENCY LIQUIDITY ASSISTANCE

Et voilà, nuovo giro, nuova truffa. Pur di fregarci sono capaci di tutto, le inventano di tutti i colori allo scopo di garantire i banchieri, ma i popoli chi li garantisce ? Claudio Marconi
 
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Dopo aver perso la sovranità monetaria ad esclusivo appannaggio della BCE ecco nascere un altro mostro dalla costola della stessa banca di Francoforte: la Emergency Liquidity Assistance (sigla ELA).
Di solito quando uno stato membro della Ue ha bisogno di soldi li chiede alla Bce che in cambio riceve i titoli di stato di quella nazione (signoraggio primario) che li rivende guadagnandoci oltre il 100% poiché ha solo le spese di stampa degli euro (meno di 1 euro per cartamoneta).
Ma quando i titoli di stato sono tossici (es. i titoli greci) la BCE non li vuole in garanzia perché sono solo carta straccia e quindi, si è inventato questo meccanismo (appunto la ELA) introdotto in Italia con il decreto salva Italia D.L. 201/11 ( articolo 8 misure per la stabilità del sistema creditizio) – si veda anche il parere della Bce del 24/01/2012) .
Cosa succede, come funziona l’ ELA? Le banche del paese (private) danno i titoli in garanzia alla banca centrale del paese (anch’essa privata) che a sua volta viene autorizzata dalla BCE (composta dalle banche centrali “private” dei paesi Ue) a stampare gli euro per immettere liquidità e alla fine saranno i cittadini (non le banche) che si indebiteranno sempre di più con tassi di interesse penalizzanti, tassi di interesse che andranno poi ripartiti, in diverse porzioni, tra tutte le banche partecipanti che con la scusa della carenza di liquidità si ingrasseranno sempre di più.
Anziché le banche può essere il Ministero della Economia e Finanze a concedere una garanzia statale (nostri soldi) su prestiti erogati dalla Banca centrale alle banche italiane e la Bce concorda purché sia rispettato il divieto di finanziamento monetario di cui 0200:it:PDF" target="_blank">all’art. 123 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea e che si seguano i seguenti criteri: credito e breve termine, che siano impegnati interessi sulla stabilità del sistema bancario, garanzia statale e solvibilità sicura nonché sua adeguatezza (sia su capitale che su interessi).
Capirete che questo è un giro vizioso e che di questo meccanismo non si sa assolutamente nulla, non risultando neanche nel bilancio della BCE così non si può sapere se vengono solo stampati euro o se vengono, invece, utilizzati fondi degli stati a scapito della nostra economia già in crisi (ricordiamo che le banche centrali fanno parte della Bce).
Questa Europa non finisce mai di stupirci, in negativo, naturalmente.
Roberto Ionta - Fonte: tizianodesimone.it

mercoledì 20 marzo 2013

La regione Sardegna restituisce l’IMU

Contro il mare di chiacchiere più o meno serie, sembra che ci sia qualche politico che si muove e che cerca di dare una mano al suo popolo. Questo è un esempio che tutti quelli che hanno a cuore il benessere dei propri concittadini dovrebbero imitare, il resto sono solo chiacchiere e, francamente, ci siamo stufati di ” pettegolezzi” da zitella acida ( senza nessuna offesa per le nubili ). Claudio Marconi
Questa mattina è stata approvata la
Finanziaria 2013 della Regione Sardegna. La nuova giunta guidata dal presidente Ugo Cappellacci (la terza dal 2009) attraverso la riscrittura del Patto di stabilità con una norma unilaterale punta al recupero degli oltre 900 milioni di euro attualmente bloccati dai vincoli di spesa che lo Stato centrale deve alla Regione.

Dal recupero di questi soldi dipenderà anche la promessa fatta dallo stesso Cappellacci di restituire l’IMU ai sardi. Nel caso di un recupero di questo credito (che si prospetta tutt’altro che scontato) un pacchetto da 100 milioni di euro serviranno infatti per la restituzione della tassa sulla casa, attraverso un contributo pari a quanto pagato, per tutte le famiglie che hanno dichiarato un reddito Isee inferiore a 20 mila euro.
Altre novità sono il cosiddetto reddito di comunità per circa diecimila giovani disoccupati che potranno utilizzare la moneta complementare introdotta nell’Isola, il Sardex, per usufruire di una sorta di baratto di vari servizi e il fatto che la nuova giunta regionale lavorerà senza ricevere nessuna indennità, ma solo un compenso di un euro per ogni assessore. La manovra, il cui disegno di legge sarà trasmesso entro questa settimana al Consiglio regionale per avviare l’iter di approvazione in Aula, contiene anche il credito d’imposta per nuove assunzioni a tempo indeterminato, l’istituzione dell’Agenzia regionale delle Entrate in sostituzione di Equitalia, la riproposizione del microcredito e un piano straordinario per il lavoro.

lunedì 18 marzo 2013

Cipro al collasso: il governo decide prelievo forzoso sui conti correnti

Per salvarsi dalla bancarotta Cipro tasserà tutti i conti correnti del paese. Un prelievo forzoso, una tassa «una tantum» sui depositi del 6,75% per somme fino a 100.000 euro, e del 9,9% oltre questa cifra. Il paese è in bancarotta, le casse dello Stato sono ormai vuote ed è questo il prezzo che l'Unione Europa ha chiesto in cambio di un po' di ossigeno, un prestito da 10 miliardi di euro. Il Parlamento cipriota si riunirà lunedì per discutere e in tutta fretta ratificare ratifica il piano di salvataggio che fa infuriari i cipriote.
(Rcd- Corriere Tv)

Commento personale:
Se questa operazione dovesse succedere anche in Italia, cosa che sta provando a fare l' INPS e Equitalia senza avvertire i titolari, la situazione precipiterà nel caos piu totale e finiremmo peggio della Grecia. A voi i commenti

domenica 17 marzo 2013

linkiesta.it: Vivere senza denaro si può!

“Non ho un conto né soldi, vivere senza denaro si può”
Da due anni a questa parte due giovani laureati, Raphael Fellmer, tedesco di 28 anni, e Nieves Palme

mqdefault5BERLINO. – Da due anni a questa parte Raphael Fellmer, tedesco di 28 anni, e Nieves Palmer, spagnola di 26, si alimentano esclusivamente di prodotti che loro definiscono “salvati”, sarebbe a dire selezionati nei container della spazzatura dei supermercati tedeschi. Nel motore economico d’Europa, Fellmer non ha un conto corrente, si muove solo a piedi e ha rinunciato al denaro. La scelta di vita di questa giovane famiglia sta obbligando molti a fermarsi a pensare, proprio mentre il capitalismo mostra le sue incongruenze all’interno della crisi dei debiti.
Da quando la loro storia è arrivata sulle pagine dei giornali, l’attenzione non ha fatto che crescere, molto di più di quanto potessero immaginare: Raphael Fellmer è intervistato da giornalisti quasi ogni giorno, viene invitato come ospite in televisione, parla nelle università e nelle scuole. La sua convinzione è semplice: “Dobbiamo andare verso una società dove si riducono al minimo gli sprechi”.
Dopo due anni passati ad alimentarsi dalla spazzatura, assicurano che non hanno avuto problemi di stomaco, ne infezioni, ne nausee, nonostante Nieves fosse incinta della piccola Alma Lucia che oggi ha cinque mesi. C’è di più: entrambi sono vegani e si alimentano quasi esclusivamente di prodotti dell’agricoltura biologica o del commercio equo solidale.
Come fanno? “Quattro volte alla settimana vado con lo zaino a ispezionare i container della spazzatura, in particolare dei supermercati biologici”, spiega Fellmer, “tutto ciò che si vende nei supermercati finisce nella spazzatura: cosmetici, saponi, cioccolato…Per menzionare prodotti che un non si aspetta di trovare. Ovviamente poi moltissima frutta e verdura e latticini che si possono ancora consumare”. “Trovo molto più di quello che posso portare con lo zaino e porto con me più di quello che realmente ci serve. Il resto lo regalo a vicini, amici, persone che hanno bisogno. L’idea è far vedere che non solo si butta una mela ogni tanto ma che tutto finisce nella spazzatura”.
Fellmer appartiene alla scena sempre più grande di persone che si alimentano degli scarti della società consumista e che decidono di rinunciare al denaro. Li muove la convinzione che ciò che si spreca è esagerato e che questo spreco, questo rapporto irreale tra ciò che si produce e ciò che si consuma, farà solo male alla società. Dopo due anni di vita radicale e un viaggio di iniziazione in Messico realizzato totalmente senza soldi, il suo messaggio inizia ad arrivare, e sul sito forwardtherevolution.net si raccolgono le esperienza delle persone che in tutto il mondo scelgono di rinunciare al denaro. Sempre dal sito ci si scambia informazione su come e dove trovare i prodotti, il passo successivo, secondo quanto spiega, sarà organizzare una rete di distribuzione e scambio tra persone che “salvano” il cibo.
Secondo recenti stime della Fao, un terzo del cibo prodotto nel mondo è sprecato: vuol dire 1,3 miliardi di tonnellate all’anno. In particolare in Europa gli sprechi toccano il 40-50% degli alimenti in commercio. Ogni europeo getta via 179 chili di cibo ogni anno. E assieme a questi alimenti vanno sprecate l’energia e l’acqua servite a produrli: nel 2010, in Italia, si sono persi in questo modo 12 miliardi di metri cubi di acqua virtuale (contenuta nei prodotti), equivalente a circa un decimo di quella dell’Adriatico. L’Istituto Austriaco di Economia dei Rifiuti ha calcolato che il 45% dei prodotti scartati dai supermercati in Europa si possono ancora consumare.
Fellmer sa che ogni volta che “salva” il cibo dai container compie un reato: la violazione di proprietà. Questo lo indigna profondamente: “In Germania è legale buttare cibo però non è legale salvarlo. È un controsenso del sistema”, denuncia. Per questa ragione sta raccogliendo firme: ne ha bisogno 50.000 per poter chiedere di esporre la sua causa di fronte al Bundestag: “vogliamo che sia proibito ai supermercati negarsi a dare i prodotti che verrebbero buttati a chi li chiede”.
È chiaro che non li muove la necessità: entrambi hanno una laurea, Fellmer in scienze politiche, Palmer in psicologia. Fellmer è cresciuto nel quartiere borghese di Zehlendorf a Berlino. Li muove piuttosto la convinzione che solo attraverso scelte di vita radicali si può attirare la attenzioni su problemi che considerano urgenti. Non sono incoscienti: argomentano le loro posizioni citando dati e studi sullo spreco energetico e cercano di dimostrare che non espongono loro figlia a rischi.
Vivono nel seminterrato di una villa nel Brandeburgo dove il proprietario cede la parte di casa in cambio di lavoretti nell’amministrazione domestica. Mentre Fellmer ha rinunciato completamente al denaro, la gravidanza e la nascita della figlia hanno obbligato Palmer a essere meno radicale nel progetto: il sussidio di all’incirca 150 euro che lo stato destina a qualsiasi bambino nato in Germania senza distinzione tra condizioni sociali copre esattamente la spesa dell’assicurazione medica della bambina. Per il resto Palmer calcola che spende al massimo 30 euro al mese.
Sanno che con la loro decisione si espongono a critiche di ogni tipo. “No vogliamo sembrare persone che se ne approfittano”, insiste Fellmer, “io non me ne sto con le mani in mano: aiuto nei lavori di giardinaggio, riparo computer, curo animali, faccio piccoli lavori da muratore, coltivo un orto”, in cambio non riceve denaro, ma aiuti, vestiti per la bambina, oggetti utili. Sanno che “salvare” il cibo dei supermercati non può essere un modo di salvare il mondo a lungo termine, però serve in questa fase per mandare un messaggio. Nel futuro pensano di vivere in campagna e produrre per il proprio consumo. Hanno le idee chiare “questo sistema non può continuare così”.


lunedì 11 marzo 2013

Un microchip all’interno di una pillola. I pazienti si preparino: stanno per essere “chippati”



CNNMoney.com riferisce che la FDA ha appena concesso l’approvazione per il primo “sensore ingeribile”, un microchip all’interno di una pillola. I pazienti si preparino: stanno per essere “chippati”.
Big Pharma sta pompando milioni di dollari nella ricerca di tecnologie all’avanguardia che consentiranno a microchip impiantabili di “migliorare” enormemente la nostra salute e le nostre vite.
Da molto tempo Big Pharma sta lavorando tramite le aziende specializzate del settore su fantascientifici microchip cerebrali. Naturalmente, gli enormi vantaggi di questi impianti superano di gran lunga i rischi, almeno agli occhi dell’uomo disinformato, e una volta che questi microchip verranno introdotti, tutti chiederanno di venire impiantati.
Inizialmente, gli impianti cerebrali verranno commercializzato come “innovazioni rivoluzionarie” che possono curare malattie croniche e che possono consentire ai disabili di avere una vita normale.
Prova a immaginare la pubblicità che circonderà questi impianti, quando le persone scopriranno che sarà possibile sbarazzarsi del peso superfluo nel giro di pochi giorni o che scaricare un intero corso universitario nella memoria sarà solo questione di ore. Le possibilità di questo tipo di tecnologia sono infinite, ed avere microchip impiantati nel cervello, grazie anche a serial televisivi e film fantascientifici sull’argomento, viene sempre più considerato abbastanza normale.
Tutto sembra materiale per un buon romanzo di fantascienza fino a quando si dà un’occhiata ai titoli su CNNMoney.com:“ ‘Digital pill’ with chip inside gets FDA green light.”
Proteus Digital Health ha ottenuto una grande vittoria questa settimana quando l’ente statunitense Food and Drug Administration ha concesso l’approvazione per l’invenzione del ‘sensore ingeribile’. Il dispositivo di 1 mm , approssimativamente le dimensioni di un granello di sabbia, può trasmettere all’ospite informazioni riguardo agli organi interni, e se si sceglie l’opzione, anche al proprio medico o all’infermiere “.
Già Proteus sta pubblicizzando i benefici del suo microchip ingeribile. Secondo Andrew Thompson, CEO e cofondatore di Proteus, il microchip sarà un vantaggio enorme per chi dimentica di assumere farmaci o ha la necessità di monitorare le sue condizioni di salute. Il chip risiede semplicemente dentro il corpo e trasmette i segnali ovunque si desidera che tali segnali debbano andare.
Il minuscolo microchip, racchiuso in una pillola, viene assunto con il farmaco prescritto vero e proprio, come si prende qualsiasi altra pillola. Poi trasmette le informazioni attraverso la pelle a un cerotto che è una sorta di antenna. Il cerotto a sua volta trasmette i dati ad un telefono cellulare o qualsiasi altro dispositivo che si autorizza, per esempio un dispositivo di monitoraggio nello studio del proprio medico.
Il kit completo: cellulare, pillole con chip e cerotto-antenna. Il microchip è alimentato dalle reazioni elettrochimiche del corpo.
kit microchip pillole
credits immagine Proteus Digital Health
Ovviamente, tutti noi possiamo vedere una vasta gamma di apparenti benefici per la salute, ed è esattamente ciò su cui conta Big Pharma, ma il potenziale di abuso è allarmante. Si consideri:
  • Se i segnali dal microchip possono essere ricevuti da uno studio medico, a miglia e miglia di distanza, chiunque con le apparecchiature adeguate li può intercettare, come viene già fatto con le intercettazioni telefoniche di conversazioni, SMS e email.
  • Se il microchip è in grado di rilevare quali farmaci un paziente sta prendendo e quando li sta prendendo, quali altre sostanze può rilevare nel sangue?
  • Quando anche i chip cerebrali usciranno dalla fase sperimentale e si potrà scegliere scegliere di scaricare un intero corso universitario direttamente nella propria mente, quali altre informazioni potranno essere scaricate senza esserne nemmeno a conoscenza?
Se si potessero scaricare pensieri e sentimenti direttamente nella mente dei cittadini, ed è quello che stanno progettando di fare, un governo potrebbe ottenere un controllo totale senza doversi preoccupare che i cittadini possano rivoltarsi contro.
In realtà, si potrebbero programmare questi chip per far sentire bene i cittadini ininterottamente, indipendentemente dai fatti della vita in cui sono coinvolti. Si potrebbe far sì che questi chip producano uno stato di “natural high”, ovvero uno stato di euforia senza droghe, che non finisce mai. Ciò renderebbe i cittadini incredibilmente dipendenti dai chip e non vorrebbero mai rinunciarvi.
Questo tipo di tecnologia ha il potenziale per essere una delle più grandi minacce alla libertà nella storia dell’umanità.
Non è un segreto che Big Pharma e il governo degli Stati Uniti hanno stretti legami. In un’intervista del 20 maggio, Jonathan Emord, autore di “The Rise of Tyranny”, riporta su Big Pharma e la FDA:
“La FDA è dominata dai politici – non da scienziati o dottori – persone che hanno fatto la loro carriera nel governo in base alla loro capacità di tutelare gli interessi che controllano questo governo.”
Aggiungo che questa situazione di collusione legale esiste in tutti i paesi del mondo. Big Pharma ha le mani lunghe e i ministri della sanità spesso sono stati rei di corruzione anche se non sempre condannati a causa di indagini opportunamente insabbiate. Anche in Italia abbiamo avuto casi di ministri corrotti e condannati, anche se una volta usciti dalla galera sono stati messi a capo di importanti associazioni come quelle per la ricerca sul cancro o sull’AIDS con il beneplacito delle case farmaceutiche. Altri invece l’hanno fatta franca, spesso si sente parlare, per fare un esempio fra i tanti casi di malasanità. di indebiti sprechi per l’acquisto di vaccini inutili per milioni di euro, poi il silenzio lentamente cala e non se ne sa più nulla.
“Il processo per l’approvazione da parte della FDA di un farmaco costa una cifra stimata di 1 miliardo di dollari dallo sviluppo iniziale all’approvazione finale del farmaco. E questa è una stima per difetto che non comprende i pagamenti per i lobbisti, i contributi per la campagna pubblicitaria del farmaco e dei salari corrisposti ai funzionari pensionati della FDA che vengono assunti dalle aziende farmaceutiche dopo aver lasciato l’incarico.”
“Di quel miliardo di dollari, una parte va a giustificare la sperimentazione clinica, una parte va ai medici che portano avanti la procedura per l’approvazione, e il saldo va alla FDA.”
Non è la solita “teoria di complottisti fantasiosi” come cercano di far passare i detrattori di questo tipo di informazione. Quelli che stanno facendo questo sono qui e adesso.
La FDA e Big Pharma controllano ogni aspetto della tua salute. Dicono al tuo medico quali farmaci ha il permesso di prescrivere, e se ci fosse un farmaco sperimentale che possa immediatamente curare il cancro non lo approveranno mai a meno che il produttore non possa pagare i miliardi di dollari che servono per soddisfare tutti i racket.
Ora, sapendo tutto questo, pensi che una persona si berrebbe tutte le favole pubblicitarie che dicono che un microchip impiantato da qualche parte nel corpo è solo a proprio vantaggio? Credi veramente che la FDA, Big Big Pharma l’OMS, i vari ministeri della sanità e i governi ignoreranno il potenziale di profitto e di abuso che questa “soluzione finale” offre a tutti loro?
Informati ancora sul microchip, leggi questa incredibile ricerca dei servizi segreti italiani sui Chip RFID: http://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista17.nsf/servnavig/17
Tratto da: terrarealtime.blogspot.it

sabato 9 marzo 2013

Trovato morto insieme ai figli autore libro di Verità sull'11 settembre

Autore del nuovo libro di 9/11 Truth è stato trovato morto con i suoi figli
L'ex pilota di linea Phillip Marshall ha trascorso molto tempo vicino a Santa Barbara lo scorso anno preparando l'uscita del suo controverso libro sul complotto del 9/11 "The Big Bamboozle:. 9/11 e la Guerra al Terrore"
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Durante il processo di editing e pre-marketing del libro, Marshall ha espresso un certo livello di paranoia perché il suo lavoro di saggistica accusa l'amministrazione Bush di essere in combutta con la comunità dell'intelligence saudita nella formazione dei dirottatori morti utilizzati negli attacchi.
"Pensate a questo," Marshall ha detto l'anno scorso in una dichiarazione scritta, "La versione ufficiale di qualche fantasma (Osama bin Laden), in qualche grotta dall'altra parte del mondo, che è riuscito a sconfiggere il nostro intero establishment militare sul suolo americano è assolutamente assurda."
Marshall ha continuato a dire: "La vera ragione è che l'attacco ha avuto successo a causa di un interno di stand-militare e una azione di formazione coordinata che ha preparato i dirottatori per voli aerei di linee commerciali pesanti. Abbiamo decine di documenti dell'FBI per dimostrare che questo addestramento al volo è stato condotto in California, Florida e Arizona nei 18 mesi precedenti all'attacco. "
Il pilota veterano confidò che era preoccupato per il suo libro da 10 anni, lo studio indipendente sul 9/11 e più di recente a quanto indicato ai sauditi e alla comunità di intelligence di Bush come i carnefici dell'attacco che ha battuto tutte le difese militari degli Stati Uniti l'11 settembre , 2001. Marshall ha detto che sapeva che il suo libro avrebbe messo molte persone contro di lui.
A quando segue dalla relazione dello Sceriffo della contea i bambini stavano dormendo quando gli è stato sparato. Il pubblico ufficiale ha dichiarato che Macaila Marshall, 14, e Alex Marshall, 17, giacevano 6 piedi uno dall'altro in parti separate su un grande divano ad U in sezione.
"La causa della morte è stata un unico colpo di pistola alla testa per tutti", ha detto il medico legale. Il cane di famiglia inoltre è stato trovato ucciso da un colpo di pistola in una camera da letto.
La madre dei bambini, Sean Marshall, era in viaggio per lavoro in Turchia, al momento delle uccisioni. Il medico legale ha detto che è previsto l'arrivo nella zona presto per fare organizzare il funerale.
"Dopo un esauriente studio di 10 anni di questo attacco letale che ha usato aerei di linea Boeing pieni di passeggeri e membri dell'equipaggio compagni come missili guidati, io sono al 100% convinto che una squadra segreta di agenti dei servizi segreti sauditi era la fonte delle risorse finanziarie, logistiche e tattiche che la formazione diretta di volo essenziali per i dirottatori dell'11 / 9 per 18 mesi prima l'attacco ", scrive Marshall. "Questa conclusione è stata determinata sei anni fa e tutte le prove successive hanno fatto altro che confermare questa conclusione."
L'anno scorso, Marshall ha parlato alla trasmissione radiofonica nazionale Coast to Coast AM. Ha detto che l'intero episodio 9/11 era "una trovata politica per favorire il governo americano ombra che sta facendo affari come la comunità di intelligence degli Stati Uniti."
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mercoledì 6 marzo 2013

Italia sempre più vicina alla bancarotta!



Dall’inizio della crisi, i titoli di credito (assegni bancari o postali, cambiali, tratte ecc. ecc.) che alla scadenza non hanno trovato copertura sono cresciuti quasi del 13%.

Sempre secondo quanto ci riferisce l'Associazione di Mestre, le sofferenze bancarie in capo alle aziende hanno subito un incremento del 165%.

A proposito di banche, abbiamo la banca più antica del mondo, il Monte Paschi, che è in bancarotta e negli ultimi quattro anni sono stati necessari ben due interventi statali per rianimarla e prolungarne l’agonia: il primo con i Tremonti Bond, il secondo con Monti Bond. Costo complessivo dell'operazione, oltre 4 miliardi di euro, pari all'intero gettito IMU sulla prima casa. Sarebbe curioso indagare approfonditamente anche sugli altri gruppi bancari, al fine di capire l’esatto stato di solvibilità e l’utilizzo che è stato fatto della montagna di derivati che hanno in pancia. Che siano stati utilizzati anche per abbellire i conti? Non lo sappiamo, ma se è vero che pensare male si commette peccato, è anche vero che talvolta ci si azzecca.

Pochi giorni fa, è emerso che nei bilanci dell'Inps c’è un buco di oltre 10 miliardi di euro, e sempre lo stesso ente, in base ai dati del 2011, fa sapere che in Italia le prestazioni pensionistiche inferiori ai 1000 euro, sono il 77% del totale, e oltre 2,4 milioni di pensionati, invece, ricevono un assegno inferiore a 500 euro mensili. Somme che, vista l'esiguità e il crescente costo della vita, condannano i percettori a vivere in condizioni di crescente indigenza e ovvia difficoltà, soprattutto in età avanzata.

I disoccupati sfiorano i 3 milioni. Il tasso disoccupazione è intorno al 12%, mentre quella giovanile è prossima al 40%, con picchi vicini al 50% al sud. Fuori del perimetro dei dati appena enunciati, c’è un numero considerevole di cassaintegrati in forza ad aziende che non avranno mai la possibilità di riprendersi da questa crisi, e presto diverranno disoccupati in pianta stabile proiettando il tasso di disoccupazione ben oltre il 15%.

A dimostrazione di quanto appena affermato a proposito del crescente stato di povertà, proprio pochi giorni fa, il sito Zerohedge, ha diffuso un'analisi secondo la quale il tasso di rischio di povertà italiano ha superato quello della Spagna. Non solo, ma in un'altra analisi diffusa dallo stesso sito, emerge che il tasso di disoccupazione giovanile ha superato quello del Portogallo attestandosi oltre il 38%, un livello analogo a quello della Grecia di appena 2 anni fa.

Nell’ultimo anno, nonostante la spremitura di tasse operata dal Governo Monti con il sostegno congiunto del Pd e del Pdl, il debito pubblico è aumentato di oltre 80 miliardi di euro superando la barriera dei 2000 miliardi, attestandosi a quasi il 128% del PIL. Ormai si viaggia speditamente verso i parametri greci.

Nello stesso periodo il PIL è crollato del 2,4%, e se dovessimo allungare l’orizzonte ai 5 anni precedenti, osserveremmo che la crescita nazionale si è contratta di oltre il 7% dall’inizio della crisi.

La produzione industriale è crollata a livelli che non si vedevano da decenni, così come sono crollati consumi precipitati sotto i livelli del 2001. Un numero considerevole di famiglie confermano che possono arrivare a fine mese solo intaccando i risparmi accumulati in una vita, o dalle generazioni passate.

Un numero sempre più significativo di comuni e regioni, sono in difficoltà finanziarie e sempre più prossimi alla bancarotta.

Le pubbliche amministrazioni statali devono alle imprese circa 70 miliardi di euro, che si sommano agli ulteriori 70 miliardi che devono pagare le autonomi locali, arrivando all'iperbolica cifra di 140 miliardi. Queste somme non rientrano nel perimetro del debito pubblico e, se così fosse, il rapporto debito/Pil schizzerebbe oltre il 140%; ammesso che ci siano investitori disponibili a comprare il debito pubblico per pagare i debiti delle Pa.

Le imprese italiane, negli ultimi sei anni, ossia dall'inizio della crisi, hanno perso oltre 500 miliardi di euro di fatturato. La cancelliera Angela Merkel, non più tardi di qualche settimana fa, ha affermato che con ogni probabilità, l'attuale crisi, si protrarrà per almenoaltro 5 anni. E arriviamo così a undici anni di crisi. Ci dicono che dobbiamo lavorare oltre 40 anni, e ci può anche stare. Ma in queste condizioni significa trascorrere oltre un quarto della vita lavorativa e professionale in profonda crisi. E non è affatto escluso che quelle che verranno in seguito non siano ancor più frequenti o meno profonde di quella attuale.

Il rischio è quello di convivere con recessioni economiche per buona parte della carriera professionale. Questo, è semplicemente impossibile.

Paghiamo una novantina di miliardi all'anno per interessi sul debito pubblico, che si autoalimenta e cresce per inerzia. Questo, nella sua connotazione attuale, e in un simile ambiente, è semplicemente impagabile.

Siamo all'ingovernabilità totale e, con ogni probabilità, passeranno ancora lunghi mesi prima di poter avere un esecutivo capace di governare. Per quanto qualificato possa essere, che un nuovo governo possa invertire questa tendenza, è solo un pia illusione che può albergare nelle menti che pericolosamente rifuggono dalla realtà dei fatti. Il processo è inarrestabile, e tenderà ad accelerare con il trascorrere dei mesi. Se tutto ciò non fosse sufficiente, si potrebbe andare avanti ancora per ore. Ma non cambierebbe affatto il risultato.

Ormai il punto di non ritorno è stato superato, da un pezzo. L’Italia è fallita, fatevene una ragione. Se per crederci attendete la conferma da parte del mondo politico, state pur certi che verrà annunciata solo dopo che vi avranno tolto tutto, anche la speranza.

Si sta cercando di mantenere l’apparente solvibilità dello Stato e del sistema bancario, rendendo insolventi un numero mostruosamente crescente di imprese e famiglie. Questo è solo un massacro alla devastazione che rischia di abbattere del tutto quel che rimane del sistema produttivo nazionale, compromettendo o rendendo più ardua ogni possibilità di risalita.

È indispensabile avere un piano B per garantirci, eventualmente, una via di fuga e uscire dai vincoli imposti da questa camera a gas chiamata eurozona. Occorre dichiarare il default e annunciare la ristrutturazione del debito tagliandone il capitale, gli interessi e riprogrammando le scadenze verso un sentiero più sostenibile.

Questo evento, per quanto traumatico possa essere, nel comune interesse di tutti, se concertato anche con istituzioni sovranazionali e creditori, limiterà gli effetti devastanti di un default incontrollato che non tarderà ad arrivare. Eviterà l'annientamento dell'apparato produttivo e del tessuto imprenditoriale, altrimenti perennemente al servizio del debito e di un apparato burocratico/amministrativo degno della peggiore Unione Sovietica, fino alla scomparsa.

L'alternativa a questo saranno scontri sociali, rivolte, scomparsa di buona parte del tessuto produttivo, svendita di interi settori industriali, perdita dei diritti acquisiti, compressione dello stato sociale, povertà diffusa e bancarotta. Quella vera intendo, quella imposta dalle regole del mercato selvaggio.

Autore: Paolo Cardenà / Fonte: vincitorievinti.com